Corso di autonomia

Linee Guida

Perché realizzarlo

  • Per dare uno strumento concreto per favorire l’integrazione e la socializzazione di persone con disabilità. Un servizio che si rivolga soprattutto a quella fascia a rischio che ha finito il ciclo scolastico secondario, proponendosi come soluzione ottimale, anche da sviluppare in convenzione con i servizi sociali locali.

  • Perché investire sulle risorse di una persona in fase di sviluppo, può a lungo termine diventare un vantaggio economico notevole: potenziando le loro abilità si può arrivare ad un livello di autonomia tale da non rendere necessaria la presenza di assistenti o addirittura di istituti atti al loro mantenimento, specie con il passare degli anni.

  • Per dare alle famiglie un sostegno utile ed una soluzione immediata, e per costruire insieme percorsi di “DOPO DI NOI”, che preparino tutti i soggetti coinvolti nel difficile passaggio dal riconoscere i propri limiti, a imparare ad adottare strategie adatte ed efficaci.

  • Perché la disabilità non va in vacanza. C’è bisogno di un’offerta che garantisca continuità ai percorsi educativi, e che corrisponda contemporaneamente alle aspettative delle persone.

Per chi

  • Per tutti i ragazzi portatori di disabilità cognitivo-relazionale, anche in presenza di problemi fisici connessi, tra i 15 e i 35 anni circa (valore indicativo che potrà essere rivisto nella valutazione dei singoli casi), con particolare attenzione a coloro i quali sono entrati nella fase di post-scolarizzazione, tornando completamente a carico dei servizi ma soprattutto delle famiglie.

  • Per le famiglie, che potranno così usufruire di un modello alternativo di integrazione, educazione e socializzazione, che fino ad oggi ha dato ottimi risultati. È inoltre auspicabile la creazione di un gruppo di confronto tra i genitori coinvolti, che tratti gli argomenti affrontati con i figli in quel modulo insieme agli operatori e altre figure li dove lo si ritiene opportuno.

Come

  • Partendo dalla valutazione reale della situazione, realizzata in collaborazione tra gli educatori e le famiglie, che consideri le risorse residue personali e le reti sociali attivabili, si vuole lavorare in maniera trasparente per verificare tutte le possibili soluzioni da realizzare insieme sulle tematiche della residenzialità, del lavoro, e dell’integrazione.

  • Il rapporto massimo di 3 disabili per operatore garantisce l’elevata qualità del lavoro, che si baserà soprattutto a livello motivazionale sull’entusiasmo di esser parte di un gruppo di pari.

  • È stata data la giusta considerazione nel mantenere un equilibrio di genere nel gruppo degli educatori, con la presenza almeno di un uomo e una donna su ogni gruppo allargato.

  • Nei gruppi settimanali si lavorerà come gruppo esteso all’interno del quale verranno strutturati microgruppi per favorire la valutazione e l’intervento qualitativo. Mensilmente sono previste attività con tutto il gruppo allargato, e sono le uscite, le feste o i week-end di autonomia.

  • L’obiettivo è di realizzare dei gruppi classe di sei/otto persone con due operatori, in modo da dare un buon equilibrio al gruppo. Al gruppo si aggiungeranno poi di volta in volta dei giovani volontari locali, per creare situazioni di apertura e di confronto.

  • È prevista l’offerta di prestazioni individuali, operatore-ragazzo, per lavorare su specifiche tematiche concordate.

  • Sono previste valutazioni iniziali e finali, sia per i ragazzi che per i genitori.

  • Il lavoro si basa sempre su tecniche di educazione non formale, che passando attraverso il divertimento e il lavoro di gruppo, diventano produttori di valori positivi e condivisi.

  • L’elemento collante del gruppo sarà l’entusiasmo, come stimolo continuo a partecipare ad attività affascinanti e dal carattere amicale, in cui il divertimento sarà la chiave di volta per accedere ad un gruppo di pari, con il quale creare momenti di normalità.

  • Si cercherà di stimolare una continuità tra il lavoro svolto nel corso e il tempo speso a casa, dando dei compiti da svolgere per la famiglia e con la famiglia, facilitando la crescita reciproca, proponendoci come sostegno e stimolo della coscienza di sé.

  • Si compone di moduli dalla durata variabile, che presenteranno sempre una prova iniziale di verifica delle preconoscenze, ed una finale di valutazione.

  • In relazione agli obiettivi preposti, si considera che il periodo ottimale di frequentazione del corso sia triennale. In questo senso le attività e gli obiettivi da realizzare, sia individuali che di gruppo, verranno tarati a seconda dei singoli casi, in una prospettiva di crescita che vuole essere determinante nella creazione di una nuova cultura e di derivate prassi, che si estendano nell’ambito quotidiano della singola persona, e delle sue relazioni.

Gli argomenti

  • Il lavoro verterà prevalentemente sulle autonomie dei ragazzi, intendendo per queste sia quelle relazionali, che le competenze e le strategie di socializzazione. Dotare le persone con disabilità di tutte le abilità e competenze disponibili è un elemento fondamentale per migliorare l’accesso all’occupazione, combattere l’esclusione e migliorare la coesione sociale.

  • Ogni partecipante al corso dovrà poi raggiungere degli obiettivi individuali per ogni modulo, che verranno scelti di volta in volta insieme a loro.

  • Gli argomenti del corso si struttureranno secondo la tabella qui di seguito riportata.

OBIETTIVI

METODI

SUPPORTI LOGISTICI E PROFESSIONALI

INDICI DI VALUTAZIONE

VARIE

Uso dei soldi

  • Giochi di riconoscimento

  • Simulazioni e pratica di spesa

  • Uso del portafoglio strutturato

  • Vendita nei mercatini

  • Gestione della paghetta settimanale

Rete di commercianti amici

Risultati dei test di simulazione e delle prove di spesa

Concetto del tempo e sua gestione

  • Uso dell’orologio

  • Uso del calendario

  • Organizzazione attività

  • Gestione presenze al corso

Raggiungimento abilità minime

Autonomia nella mobilità

  • Esercitazioni pratiche individuali e di gruppo

  • Accompagnamento nei percorsi casa- corso

  • Organizzazione spostamenti di gruppo per eventi e/o trasferte

  • Imparare a chiedere informazioni

  • Utilizzare i mezzi pubblici

L’operatore assiste ogni ragazzo nei percorsi casa- corso.

Raggiungimento degli obiettivi.

Prova finale annuale di orientamento.

Strategie di socializzazione

  • Imparare a chiedere informazioni

  • Compiti da svolgere

  • Saper telefonare

  • Lavorare in gruppo

  • Organizzazione del tempo libero

Raggiungimento degli obiettivi.

Lavoro di gruppo e lavoro individuale

  • Creazione di un regolamento comune

  • Accettazione di ruoli e responsabilità

  • Il completamento di un lavoro

Raggiungimento degli obiettivi

Affettività e sessualità

  • Gruppi di discussione guidata

  • Lezioni non-formali con strumenti mirati (film, , storie di vita, giochi)

  • Educazione all’affettività

Consulenze di una sessuologa

Analisi comportamentale e valutazione apprendimento e formulazione regole di gruppo

Cura del corpo e conoscenza

  • Gestione di sé nei soggiorni esterni

  • Gruppi di discussione guidata

  • Controllo delle condizioni e delle abitudini relative alla cura di sé durante le attività

  • Giochi che stimolino l’uso del corpo

  • Psicomotricità

Acquisizione di pratiche abitudinarie

Consapevolezza dell’importanza della cura di sé

GIORNATA TIPO

MESE TIPO

15.30 – 16.00 Accoglienza, giochi, psicomotricità, regole interne.

16.00 – 17.00 Attività del modulo didattico previsto

17.00 – 17.15 Pausa merenda

17.15 – 18.00 Attività del modulo didattico previsto

18.00 – 18.30 Chiusura con valutazione finale del lavoro svolto.

Ogni mese è prevista una media di quattro incontri, tre dei quali verranno svolti in classe, mentre il quarto sarà dedicato alle attività esterne quali cene, feste, uscite (cinema, teatro, etc.).

Protocollo operativo per l’accesso al corso

  • Colloquio introduttivo e valutativo del percorso educativo più appropriato

  • Inserimento in prova della persona in attività di gruppo

  • Colloquio di ingresso al Corso con la compilazione della scheda con genitori e figlio

  • Realizzazione delle schede obiettivi (da raggiungere durante l’anno nel’ambito del corso) e delle schede educative (da monitorare durante l’anno nelle diverse attività)

  • Eventuale partecipazione a GLHO

  • Eventuale incontro di coordinamento con altre figure educative di riferimento

  • Programmazione attività

  • Svolgimento attività con 3 verifiche trimestrali e un incontro individuale con le famiglie di valutazione e approfondimento

  • Gli operatori si incontrano ogni 2 settimane per la programmazione e la valutazione

Obiettivo a lungo termine

  • La nostra volontà è di creare le condizioni affinché il corso possa dare il via ad un cambiamento culturale che coinvolga non solo le persone disabili, le loro famiglie e le istituzioni, ma anche la comunità di appartenenza in senso più esteso. Da una parte proponendo un modello di socializzazione e integrazione attivo e partecipato, che risponda alla necessità di creare un contesto protetto che renda plausibili i percorsi formativi. D’altro canto gli stessi interventi individuali puntano alla formazione di soggettività autonome, in grado di mobilitare proprie risorse simboliche e culturali, promuovendo un’identità sociale alternativa a quella esistente. I due aspetti dell’intervento sono reciprocamente connessi, trovando uno nell’altro le soluzioni e le risposte atte a risolvere le criticità relative alla crescita della comunità, stimolata a sua volta a partire dall’esperienza di chi è più debole.

Più semplicemente l’esperienza di crescita e di autonomia di ognuno dei partecipanti al corso, diventa di esempio e stimolo per riflettere sulle reali possibilità di accesso della nostra società, sulle possibilità offerte di ritagliarsi un proprio ruolo, e delle proprie responsabilità, rendendo evidente come le scelte di ogni persona determinino il nostro futuro comune. In quest’ottica si cercherà di mostrare come l’indipendenza e la libertà siano una responsabilità reciproca di tutti i soggetti agenti nella società.

Quando la condizione umana è vista come una condizione di interdipendenza e di vulnerabilità, ciò conduce a una comprensione dell’indipendenza come partnership. A partire da una visione relazionale del soggetto, l’indipendenza diventa una responsabilità reciproca e non solamente un’abilità individuale.” ( Reindal 1999)

A Ruota Libera Onlus

Responsabile del progetto

Alessandro Buonerba

alessandrobuonerba@yahoo.it

3290955623.